La parabola di Fagioli: dall’inizio convincente a una probabile cessione
Il centrocampista si trova ormai ai margini del club bianconero, che sta pensando di cederlo per ricavarne una plusvalenza
È incredibile la storia di Nicolò Fagioli. Poco più di due anni fa a Lecce segnò il suo primo gol in maglia bianconera subentrando dalla panchina, dando subito l’idea di poter essere un gioiellino da conservare e proteggere. È cresciuto sempre di più, fino allo stop forzato della scorsa stagione per la lunga squalifica. Rimessosi in sesto, quest’anno con Thiago Motta era partito alla grande: titolare in Champions contro il Lipsia in una delle serate migliori sotto la guida del nuovo tecnico, è stato tra i protagonisti della sfida con una prestazione di tutto rispetto.
Poi, però, qualcosa si è rotto. Nelle ultime undici partite, infatti, Fagioli è partito titolare appena due volte e in totale ha giocato addirittura meno di un tempo (45 minuti) nell’ultimo mese. Dopo ciò che è successo nell’ultimo anno e l’affetto e la fiducia dimostratagli dalla società , il centrocampista non si aspettava di ritrovarsi ai margini del progetto ed è per questo che, all’età di 23 anni, starebbe pensando di lasciare la Juve e rimettersi in gioco da qualche altra parte. Dal canto suo, il club bianconero potrebbe decidere di accontentarlo e ricavarci una bella plusvalenza: Fagioli, infatti, è cresciuto nel settore giovanile bianconero e la sua valutazione attuale si aggira attorno ai 25/30 milioni di euro. Una cifra di tutto rispetto che potrebbe tornare utile a Giuntoli per intervenire sul mercato di gennaio e fronteggiare l’emergenza sia in difesa che in attacco.
Sul centrocampista ci sarebbero diversi club italiani europei, tra cui il Marsiglia, il PSG, il Napoli e qualcuno in Premier League. De Zerbi sarebbe ben felice di allenare Fagioli, così come a Manna, ex dirigente juventino, piacerebbe portarlo a Napoli, anche se ad ora non ci sarebbe stato nessun contatto. L’importante per il classe 2001 è trovare una squadra che gli garantisca più spazio e gli dia modo di crescere e giocare con continuità per poi, magari, anche riconquistare la Nazionale.
Chiara Scatena