Alessia Maurelli lascia la ginnastica artistica, il commosso
“È stato un lungo viaggio, ma ora è arrivato il momento di salutarci. Grazie per avermelo fatto fare. Grazie a tutti coloro che hanno condiviso il viaggio con me”, le parole di ‘Capitan Italia’ su Instagram
“È stato un lungo viaggio, ma ora è arrivato il momento di salutarci. Grazie per avermelo fatto fare. Grazie a tutti coloro che hanno condiviso il viaggio con me“. In un post su Instagram la capitana delle Farfalle, Alessia Maurelli, ha annunciato il proprio addio alla ginnastica artistica. Termina così una carriera lunghissima e colma di soddisfazioni professionali, a partire dal record di partecipazioni olimpiche – tre, condiviso assieme a Martina Centofanti, Elisa Santoni ed Elisa Blanchi – e da oltre un decennio trascorso in Nazionale, ma anche due bronzi in tre anni ai Giochi di Tokyo e Parigi e un quarto posto a Rio de Janeiro. In totale, venti anni di carriera, che per la Maurelli saranno stati sicuramente complicati da riassumere in poche righe di commiato.
Chi è Alessia Maurelli
Nata a Rivoli, in provincia di Torino, nel 1996, ma ferrarese di adozione (e ne rivendicano l’appartenenza anche in Veneto, vista la residenza a Santa Maria Maddalena, frazione del Comune di Occhiobello, nel Polesine, in provincia di Rovigo), Alessia Maurelli, il primo aviere scelto dell’Aeronautica Militare, ha annunciato il suo ritiro dall’attività agonistica proprio in occasione di un gala organizzato dall’amministrazione estense. Sportivamente, è cresciuta nella “Putinati” con Livia Ghetti e si è trasferita poi all’Accademia Internazionale di Desio, dove ha avuto modo di assistere all’inaugurazione della nuova palestra. Proprio in quello che è considerato uno dei luoghi più vincenti della storia dei piccoli attrezzi, sulle gigantografie campeggia l’iconico scatto che immortala il suo cerchio mentre la Centofanti ci salta dentro. Alessia Maurelli, indubbiamente, ha fatto la storia di questo sport, dal debutto – come riserva – agli Europei di Baku nel 2014, passando per il debutto in Coppa del Mondo a Sofia, in Bulgaria, dove entrò a far parte del quintetto da cui non è più uscita. Nel 2015, poi, ha iniziato a cantare l’Inno di Mameli aggiudicandosi la World Cup nella specialità con 2 cerchi e 6 clavette. Note e testo di “Fratelli d’Italia” riecheggeranno numerose altre volte e sempre a squarciagola! L’amarezza più grande, la ‘medaglia di legno’ alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, è stata presto cancellata dal passaggio della fascia, consegnatale da Marta Pagnini al Grand Prix di Verona, sotto gli occhi di Bebe Vio, Massimiliano Rosolino ed Igor Cassina. Non l’ha fermata neppure lo stop dovuto alla pandemia di Covid-19, che ha provato invano ad allontanarla dall’obiettivo, raggiungendo poi la consacrazione all’Ariake Gymnastics Centre. In quel momento Alessia ha pensato al ritiro, precisamente sull’aereo di ritorno dal Giappone, ma l’attaccamento alla squadra e l’amore per questa disciplina le hanno suggerito di proseguire. Così, a Porte de la Chapelle, è arrivato uno storico bis carico, reso ancor più speciale dalla promessa di matrimonio del suo Massimiliano. La Maurelli è considerata il simbolo della ‘metamorfosi kafkiana’ delle Farfalle in guerriere, senza tuttavia rinnegare mai il primo appellativo.
“Capitan Italia”
Per molti della sua generazione Alessia Maurelli è, e rimarrà , “Capitan Italia”: cioè, colei che era solita chiamare in circolo le altre ginnaste per sincronizzare il respiro e i battiti dei cuori prima di scendere in pedana, ma anche colei che si assumeva la responsabilità di convincere le giurie, di ammaliare il pubblico, di pronunciare il fatidico “pronte” prima di tirar su il relevé ed entrare in parata per disegnare il quadro d’inizio di una delle tante coreografie di Emanuela Maccarani. Alessia, del resto, è sempre stata una vera e propria allenatrice in ‘campo’, oltre che un’abile comunicatrice fuori, come dimostrano le tante interviste rilasciate in zona mista, nelle quali si faceva interprete delle parole delle compagne. La sua indiscussa capacità di trasmettere ciò che aveva dentro l’ha portata a scrivere “Vola come una farfalla”, edito da “Il battello a vapore” e seguito poi – a furor di popolo – da “Graffia come una tigre”, nel quale ha creato un personaggio di fantasia, una sorta di Avatar, chiamato, non a caso, “Vittoria”. Alessia è stata amata, rispettata ed apprezzata da tutti, tanto in Italia quanto all’estero: alle ultime Olimpiadi, quelle di Parigi, a quasi 28 primavere, è stata la veterana della missione ginnica, assieme ai coetanei Nicola Bartolini e Carlo Macchini. Dopo otto Campionati del Mondo e sei continentali, una laurea in arrivo in Comunicazione d’impresa istituzionale, un totale di 139 medaglie (di cui 62 d’oro) conquistate in gare internazionali ufficiali e un cavalierato all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, oltre a una serie infinita di primati di longevità e per numero di podi, la Maurelli dice ‘basta’. Ma, è pressoché certo, non si fermerà : in futuro troverà spalancate le porte della Federginnastica, quella che resterà per sempre casa sua.
Giordano Grassi