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| ANALISI

L’Inter “mette le ali”: quanti gol da Dumfries e Dimarco

Da quinto a quinto: la rete del raddoppio contro la Lazio è il manifesto dell’Inzaghismo

Continua il digiuno di Lautaro Martinez? Nessun problema: segnano (quasi) tutti gli altri. Con un perentorio 6-0 l’Inter espugna l’Olimpico battendo la Lazio nel posticipo della 16ª giornata. Una prova di forza incredibile quella della formazione di Simone Inzaghi, presentatasi all’appuntamento con gli stessi punti (31) degli avversari. Dopo una prima mezz’ora non brillantissima, con i biancocelesti che tengono meglio il campo, i campioni d’Italia iniziano a prendere in mano il pallino del gioco fino a diventare padroni assoluti del match. Per sbloccare la sfida ci vuole però un episodio: su un calcio d’angolo battuto da Calhanoglu dalla bandierina di destra Dumfries svetta più in alto di tutti, Provedel para ma l’ex De Vrij la mette dentro da due passi. Chiffi annulla per posizione di fuorigioco di Lautaro Martinez ma viene richiamato dal VAR per un fallo di mano di Gigot sull’incornata dell’olandese. Il direttore di gara conferma e indica il dischetto. Dagli undici metri Calhanoglu è implacabile: Provedel si tuffa alla sua sinistra ma il turco calcia in mezzo alla porta portando così avanti i campioni d’Italia e andando ad esultare sotto il settore riservato ai tifosi nerazzurri. Da questo momento è un monologo interista.

Dumfries per Dimarco: ecco il manifesto dell’Inzaghismo

Passano appena cinque giri di lancette ed ecco il bis: cross di Dumfries, grande protagonista dell’incontro, e tiro al volo di Dimarco sotto le gambe dell’estremo difensore capitolino: un’azione da manuale, da quinto a quinto, una sorta di manifesto di quell’Inzaghismo costruito lungo il Tevere, limato durante gli anni alla Lazio e poi reso grande all’Inter. Al rientro dagli spogliatoi il copione rimane identico e al 51’ Barella chiude virtualmente la sfida con una sassata di destro dalla distanza che s’infila all’incrocio dei pali. La squadra di Marco Baroni è ormai alle corde e gli ospiti affondano come la lama nel burro: nemmeno il tempo di riordinare le idee che Bastoni con un cross morbido di mancino pesca dall’altra parte Dumfries che “mangia in testa” a Nuno Tavares e firma il poker. Per il classe ’96 terzo centro in questo campionato (aveva segnato anche l’1-1 a Monza e il momentaneo 4-2 contro la Juve) che sommati ai quattro dello scorso anno fanno sette. Come evidenzia Opta, tra i difensori della Serie A fa registrare gli stessi numeri Theo Hernandez (cinque gol lo scorso anno e due nella stagione in corso), mentre solo uno fa addirittura meglio. Chi? Ovviamente l’altro quinto di Simone Inzaghi: Federico Dimarco, che alle tre marcature attuali aggiunge le cinque del campionato 2023-24.

Inter, il nuovo bomber è Thuram

Tornando alla gara contro la Lazio, ci pensano poi il neoentrato Carlos Augusto con un delizioso scavino e Marcus Thuram con un destro dall’interno dell’area a rendere il passivo ancor più rotondo. Con questo timbro il Tikus raggiunge quota 11 centri e si avvicina alle 13 marcature con le quali aveva chiuso il suo primo campionato ad Appiano Gentile. Con Lautaro Martinez ancora fermo a cinque, è lui il nuovo bomber dell’Inter. Del resto era proprio questo l’intento del tecnico piacentino, che già in estate l’aveva preso da parte per farlo diventare un vero numero 9. Un lavoro che sta dando i suoi frutti. Simone Inzaghi, negli anni, si è dimostrato un ottimo costruttore di capocannonieri: due volte Immobile, una volta Lautaro, prima ancora altri in Primavera. Ora può toccare all’ex Borussia Moenchengladbach.

Inter miglior attacco. E poi segnano tutti…

Con le sei reti messe a referto all’Olimpico contro la Lazio, seppur con una gara in meno (quella contro la Fiorentina dello scorso primo dicembre rinviata a data da destinarsi dopo poco più di un quarto d’ora per il malore che ha colpito il 22enne centrocampista romano Edoardo Bove), l’Inter sale a quota 40 gol in campionato e supera in questa speciale classifica l’Atalanta (39) diventando il miglior attacco del torneo. I tre punti conquistati contro i biancocelesti, invece, permettono ai campioni d’Italia di portarsi a -1 dal Napoli secondo e a tre lunghezze di distanza proprio dalla Dea capolista. Guardando solo alle marcature in trasferta in Serie A, i nerazzurri fanno segnare un nuovo primato con 47 sigilli lontano dal Meazza nell’anno solare 2024, un record che potrà essere ritoccato sabato 28 dicembre, quando alle 18 Lautaro e compagni faranno visita al Cagliari all’Unipol Domus. Nella sfida contro i capitolini, poi, sei marcatori diversi: un’altra prima volta per Simone Inzaghi da quando fa l’allenatore. All’Olimpico colpiscono il regista-rigorista, i due quinti, una mezzala, un jolly e una punta. L’unico ad aprire il conto dei gol in questo campionato è Carlos Augusto che porta a 14 il numero dei calciatori nerazzurri a bersaglio, più di chiunque altra formazione. E pensare che mancano ancora all’appello due attaccanti: Marko Arnautovic e Mehdi Taremi (tra i calciatori di movimento devono ancora sbloccarsi anche Bastoni, Pavard, Palacios, Acerbi, Asllani e Buchanan).  Un altro dato impreziosisce l’impresa dell’Inter all’Olimpico: la Lazio non incassava sei gol davanti ai propri tifosi da trent’anni: 17 aprile 1994, 1-6 contro la Juventus.

Vincenzo Lo Presti