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| LE STELLE

Lazio, tra luci e ombre Dele-Bashiru ‘si fa in quattro’: ora serve una scelta

Quattro ruoli per Dele-Bashiru, qual è la sua versione migliore? Tra tentativi e molta fiducia Baroni prova a darsi una risposta

Quale Dele-Bashiru? Quattro versioni del centrocampista biancoceleste e ora Baroni deve rispondere alla domanda in modo definitivo. Il tecnico ha cercato di rispondere all’interrogativo da inizio stagione, provando il giocare in quattro ruoli differenti facendo dei tentativi che, tra alti e bassi, hanno evidenziato qualità e ‘difetti’.

Le quattro versioni del centrocampista

La versione originale, quella da trequartista, poi quella da mezzala nel 4-3-3, da interno nel nel 4-2-3-1 e l’ultima, dettata dall’emergenza, da ala. L’allenatore lo sta impiegando ovunque con l’obiettivo di cercare la posizione più giusta che consenta al nigeriano di esprimere al meglio le sue qualità. 

L’esordio al top e poi il calo

Il classe ’01 si è presentato bene in estate, dopo essere arrivato dall’Hatayspor. È stato buttato nella mischia dal 1’ col Venezia e, in quell’occasione tra cambi di passo e recuperi era riuscito a mettersi in mostra e a farsi apprezzare non solo dall’allenatore, ma anche dai tifosi. È stato un attimo però, che è arrivato il primo calo. Le successive prestazioni non erano al livello del debutto e gradualmente ha perso spazio ritrovandolo solo in Europa League dve però ha proseguito il suo percorso di crescita.

La spinta in Europa per riconquistarsi un posto in campionato

La rete con l’Ajax e il passaggio vincente col Twente lo hanno aiutato a riguadagnarsi la fiducia in campionato dove è riuscito a mettere a referto il primo gol nella partita col Bologna. Da allora, complici gli infortuni e le indisponibilità dei compagni di reparto, ha piano piano ripreso posto in campo e Baroni i test per cercargli il posto ideale.

Il problema è il ruolo o la continuità?

Nell’ultima gara in Serie A, che ha visto la Lazio pareggiare col Como all’Olimpico, Dele-Bashiru è partito benissimo, probabilmente anche il migliore rispetto ai suoi compagni. Sembrava che quel ruolo, di ala sinistra, fosse quello giusto ma la grinta è durata appena 30’. Poi, è sparito. Niente più accelerazioni e occasioni create, ha lasciato che l’avversario prendesse il sopravvento e non è riuscito a rientrare in partita nemmeno cambiando lato. Allora forse, più che di posizione, il problema è di continuità.

Lo step che manca per fare il salto di qualità

Le sue caratteristiche si adattano, come si è visto, più o meno in qualsiasi ruolo. Può fare la differenza se con la testa è concentrato e il tecnico sta facendo di tutto per metterlo nelle condizioni di rendere al meglio. Il salto di qualità non è impossibile, ma per poterlo fare il nigeriano deve avere maggiore coinvolgimento dal punto di vista dell’attenzione e dunque, della continuità. Uno step che una volta raggiunto, renderà il tutto più semplice anche capire in quale ruolo Baroni può avere la miglior versione di Dele-Bashiru.

Martina Barnabei