keyboard_arrow_left Indietro
| ANALISI

Ligue 1: gran finale a due passi dal Belgio

La sedicesima giornata di Ligue 1 si conclude domenica sera con Lilla-PSG

I motivi di interesse di Lilla-PSG sono molteplici, anche a prescindere da quelli di stretta attualità.

Innanzitutto, Lilla e Parigi sono espressione di due tipi di Francia agli antipodi: ruspante (ricordate il film Giù al Nord?) la prima, raffinata la seconda.

Poi c’è il prestigio calcistico.

Se il PSG ha più titoli di tutti (11) e sette più del Lilla, il LOSC è nato dalla fusione tra il SC Faves e l’Olympique Lillois, club che si aggiudicò il primo campionato francese professionistico.

Infine, ci sono gli intrecci recenti

Negli ultimi sei anni il dominio del PSG in Ligue 1 è stato spezzato solo nel 2021: con il futuro tecnico del PSG Galtier in panchina e il milanista Maignan in porta, les Dogues beffarono i rossoblù all’ultima giornata e gettarono le basi per conquistare, sempre a spese del PSG, la successiva Supercoppa francese.

Veniamo al match di domenica 17.

Ligue 1: gran finale a due passi dal Belgio

Primo della classe con 36 punti, il PSG, che nelle ultime otto giornate ha fatto l’en plein, precede di 9 lunghezze, il Lilla, che pareggiando con il Clermont ha mancato l’appuntamento con il terzo successo di fila ma è rimasto al quarto posto.

I numeri dei ragazzi di Luis Garcia, tecnico spagnolo alla prima stagione sotto la Tour Eiffel, sono clamorosi: miglior attacco con 38 gol, maggior numero di punti casalinghi (19), maggior numero di punti in trasferta (17), miglior possesso palla con un impressionante 65.3%, maggior numero di tiri (236).

E il Lilla?

La squadra di Paulo Fonseca vanta la seconda miglior difesa (dopo il Nizza) con appena 11 gol incassati, il secondo miglior possesso palla con un ottimo 56.9%, il secondo maggior numero di clean sheet (sempre dietro al Nizza) con 9.

Chiudiamo con i precedenti e una curiosità.

Il PSG, che nelle ultime due sfide giocate a Lilla si è imposto 5-1 e 7-1, è avanti 42-32 nel bilancio dei 99 confronti diretti, durante i quali i rossoblù hanno segnato 34 reti in più dei rivali.

Luis Enrique e Paulo Fonseca hanno allenato entrambi la Roma.