keyboard_arrow_left Indietro
| LE STELLE

Il derby si gioca in attacco. Taty o Dovbyk: Chi sarà eroe?

L’occasione per diventare l’idolo di un intero popolo, tanti motivi per tornare al gol. Castellanos e Dovbyk si preparano per essere protagonisti nel derby della Capitale

Il ghiaccio di Bodo si è sciolto nella testa dei laziali. Il calore di un derby che è già alle porte dà vita a sentimenti ancora più forti che niente hanno a che vedere con la rabbia per una dolorosa sconfitta maturata in terra norvegese. La sfida contro i rivali cittadini va ben oltre. Non c’è logica che tenga, non c’è rabbia che possa far spazio a pensieri diversi da quello che, una volta tanto, accomuna i due opposti della Città Eterna: domenica c’è il derby ed esiste solo vincere. La Lazio deve riscattare gli ultimi due, quando sono arrivati due successi della Roma. La squadra di Ranieri punta al bis, con il tecnico testaccino che cercherà di mantenere la propria imbattibilità. Entrambi dovranno puntare sui propri assi nella manica. Ognuno nella storia ha avuto un modo proprio per preparare una partita che esce fuori da ogni concetto calcistico. Sarri, per citare uno dei più recenti, arriva a snaturarsi, Ranieri la gioca sulla testa dei suoi improntando la propria squadra sulle caratteristiche avversarie cercando di annullarle. E Baroni? Resta il dubbio, soprattutto dopo la pessima prestazione dell’andata. Solo una cosa è certa per far gol serviranno gli attaccanti e quindi non resta che aprire la sfida: Dovbyk contro Taty, il palco è tutto vostro.

Taty sogna il ritorno perfetto

Venti minuti contro il Bodo/Glimt per rimettere minuti nelle gambe e farsi trovare pronto in vista della stracittadina di domenica. A un mese di distanza dall’ultima partita da titolare, Valentìn Castellanos è pronto per fare di nuovo il suo ritorno in campo dal 1’. A dare rassicurazioni è stato lo stesso Marco Baroni che, dalla Norvegia, ha detto: «Era in preventivo fare un part-time oggi e poi il derby farlo giocare di più. Titolare? Sì, penso di sì, non farà magari 90′ per poi fare tutta la partita al ritorno giovedì prossimo». Non avrà novanta minuti nelle gambe questo è chiaro, quindi partirà svantaggiato rispetto a Dovbyk, al pieno della forma. In un’ora o poco più il Taty sarà chiamato a fare la differenza, a riportare quell’imprevedibilità e quella qualità che negli ultimi due mesi alla Lazio sono mancati troppo. Con lui vincere e segnare è più facile, possiamo parlare di una Lazio Taty-dipendente, che con il suo attaccante di nuovo in rosa vuole tornare a brillare. Sono 12 i gol stagionali, 8 gli assist in 32 apparizioni. Castellanos ha preso parte a 20 gol della Lazio, un contributo non indifferente e sottovalutato fino a quando non è finito in infermeria restando ai box per quasi due mesi. Nel derby, però, l’argentino tornerà a disposizione e non c’è miglior ritorno di un gol nella partita più sentita dell’anno.

Dovbyk ha una missione: diventare idolo dei tifosi romanisti

Non lo ha fatto all’andata, si è segnato in cerchio la data sul calendario. Da una parte il Sud America, dall’altra l’Est Europa. Da una parte tecnica e dinamicità, dall’altra peso e potenza. Claudio Ranieri risponderà a Marco Baroni con Artem Dovbyk, giocatore decisamente opposto a Castellanos e chiamato a fare un lavoro completamente diverso, ma con lo stesso obiettivo finale: far gol. Esattamente con il Taty, anche per lui sono 20 i gol in cui ha offerto il proprio contributo: segnando 16 volte e fornendo 4 assist. Insomma, due giocatori che sulla carta si equivalgono, con l’ucraino che si presenterà, però, alla sfida reduce da un momento decisamente più roseo dell’argentino. Nelle ultime cinque partite, infatti, sono arrivati 3 gol decidendo le partite contro il Como, il Cagliari e il Lecce. Reti che gli hanno permesso anche di mettere a tacere le polemiche sul suo contro, portando ben 9 punti in quel di Trigoria. Ora per Dovbyk arriva l’occasione di trasformare i dubbi in idolatria. Segnare alla Lazio, far gol nel derby può cambiare una stagione e, nel suo caso, renderla idilliaca.

Niccolò Di Leo