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| LE STELLE

Vlahovic, contro il Lecce sono 100 in Serie A con la Juve


L’attaccante serbo, dopo le panchine con Thiago Motta, ha ritrovato la titolarità con Tudor e va a caccia del decimo gol stagionale in campionato

È un giorno speciale per la Juve: contro il Lecce i bianconeri hanno l’opportunità di centrare la 200ª vittoria allo Stadium. La sfida contro i salentini in caso di vittoria permetterebbe alla formazione di Igor Tudor di balzare al terzo posto almeno per una notte godendosi poi le partite che che vedranno di fronte Atalanta-Bologna e Lazio-Roma. Un turno sulla carta favorevole alla Signora, invischiata nella lotta per la qualificazione alla prossima Champions League.

Vlahovic fa 100 con la Juve 

Tanta carne al fuoco nella sfida contro i giallorossi di Roberto D’Aversa: Dusan Vlahovic, infatti, taglierà il traguardo delle 100 presenze in Serie A con la Juve. Finito indietro nelle gerarchie con l’arrivo di Kolo Muani, da quando Tudor ha preso il posto di Thiago Motta in panchina il serbo è tornato titolare e va a caccia del decimo centro stagionale in campionato. Fin qui, infatti, ha timbrato nove volte il cartellino in 24 gettoni totali e contro il Lecce, punito tre volte, vuole raggiungere la doppia cifra. Una “missione” che, a parte il primo anno, quando arrivò a gennaio dalla Fiorentina chiudendo con 7 marcature in 15 apparizioni, gli è sempre riuscita: nella prima stagione “intera” alla Signora è arrivato a quota 10 gol in 27 partite, complice un lungo stop per via della pubalgia, mentre l’anno seguente furono 16 le reti in 33 uscite. 

Dalla Fiorentina alla Juve: è sempre lo stesso Vlahovic 

Andando a spulciare tra i suoi numeri si può notare come il rendimento di Vlahovic non sia cambiato negli anni e nemmeno con il suo passaggio dalla Fiorentina alla Juve: nelle tre stagioni e mezzo alla Viola aveva collezionato 44 gol e 7 assist in 98 presenze in Serie A, mentre con i bianconeri sono 42 gol e 7 assist in 99 uscite. Due reti in meno e un’apparizione in più, ma la sostanza rimane quella. Certo, i gol più che contati andrebbero “pesati”, ma quella è un’altra storia. Da sottolineare, poi, è l’andamento delle annate di Dusan: dopo l’exploit iniziale, il serbo si concede alcuni passaggi a vuoti prima di raddrizzare la mira nel finale. L’inizio con la Juve fu folgorante, con il gol al debutto al Verona dopo 12 minuti e 34 secondi. Poi un lento declino con alti e bassi continui che lo hanno anche messo al centro della critica fino a far parlare di un possibile addio. Ora, però, Tudor ha bisogno di lui e dei suoi gol per portare la Juve in Champions League. 

Vincenzo Lo Presti