keyboard_arrow_left Indietro
| ANALISI

Belotti, il Gallo non canta più: da uomo mercato a riserva

Andrea Belotti è diventato un caso, di nuovo. Dopo un avvio di stagione da titolare, il Gallo è da considerare una riserva. Al Como sta trovando spazio soltanto dalla panchina. È stato lanciato da Fabregas nel match perso col Torino, proprio la squadra in cui ha vissuto anni da capitano prima dell’addio nel 2022. 

I tempi in cui era considerato “mister 100 milioniâ€, per la clausola monstre inserita nel nuovo contratto firmato col Toro nel dicembre del 2016, sono ormai lontanissimi. Il suo nome era sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori: da un passato patinato a un presente complicato e incerto. Quattro gare, le prime, da titolare e poi niente più. Poche briciole in termini di minutaggio complice anche il cambio modulo del tecnico dei lariani che dal 4-4-2 è passato al 4-2-3-1 escludendolo. 

Il suo posto è stato preso da Cutrone, è diventato il punto di riferimento offensivo per il trio formato da Strefezza, Nico Paz e Fadera. A Torino ha giocato gli ultimi sette minuti più recupero, ricevendo un’accoglienza tutt’altro che calorosa. Il divorzio dopo sette stagioni in granata è ancora una ferita aperta. 

“La mia famiglia ha sempre cercato di alleggerirmi i momenti: belli o brutti che fossero. L’estate dei 100 milioni, il mio nome era da tutte le parti. Si leggeva Belotti ovunqueâ€, ha raccontato in una lettera scritta nel 2023 a Cronache di Spogliatoio. “Probabilmente, all’inizio sono stato consigliato nel modo sbagliato. Ho avuto la forza di lasciar correre. Si diceva che era fatta con il Milan per 58 milioni, che dovevo andare a giocare la Champions League. Si parlava ovunque della mia valutazione, di quanto valesse Belotti, di cosa dovesse fare Belotti, di quale fosse l’opzione migliore per Belottiâ€, ha poi aggiunto.

Martina Barnabei