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| ANALISI

Juve, quante soluzioni a centrocampo: tutte le idee di Motta

Locatelli, Fagioli, McKennie, Thuram, Koopmeiners e Douglas Luiz: è il centrocampo stellare della Juve di Thiago Motta

A Locatelli e Thuram sono state affidate le chiavi del centrocampo nella prima partita stagionale, vinta 3-0 all’Allianz Stadium contro il Como, con Fagioli al posto del francese figlio d’arte nella successiva trasferta al Bentegodi di Verona. I due nazionali azzurri sono stati confermati nello 0-0 interno contro la Roma, mentre a Empoli è toccato a Douglas Luiz al posto del giovane prodotto vivaio bianconero. Inamovibile l’ex Sassuolo anche nell’esordio in Champions con il Psv, stavolta accanto a McKennie, così come nel big match con il Napoli dell’ex Conte, riposando soltanto nell’ultimo turno, al Ferraris contro il Genoa, dove in coppia con l’americano è tornato Fagioli. È il breve recap sul centrocampo schierato in ognuna delle prime sette partite della stagione 2024-25 dal neotecnico della Juventus Thiago Motta, a fronte di un’abbondanza nel ruolo che necessiterà certamente di un’oculata gestione.

Il centrocampo stellare della Juve

Manuel Locatelli è il veterano del gruppo, essendo tifoso del club torinese sin dall’infanzia ed essendo giunto alla sua quarta stagione in bianconero. A tale ruolo possono ergersi anche Nicolò Fagioli, cresciuto nella Juventus sin dalle giovanili, e Weston McKennie, tornato già protagonista dopo l’ennesima estate trascorsa da separato in casa. Seppur non particolarmente utilizzati sin qui, è impossibile non considerare come due serie candidati alla titolarità i tre ‘pezzi forti’ del mercato estivo: Khéphren Thuram, che ha giocato finora 150’, Douglas Luiz, che in campo è stato invece per 165’, e Teun Koopmeiners, al quale il tecnico italo-brasiliano ha cucito addosso la veste di trequartista, ma che in carriera ha agito spesso da mezz’ala. Il tutto senza dimenticare Paul Pogba, a tutti gli effetti un corpo estraneo rispetto al gruppo e, con tutta probabilità, destinato alla rescissione del proprio contratto. Uno scenario che potrebbe clamorosamente cambiare, nel caso, remoto a dir la verità, che il Tas di Losanna accolga il ricorso presentato contro la squalifica di quattro anni per doping.

Giordano Grassi