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| ANALISI

Roma, storia di un disastro annunciato: i motivi del flop Juric

Un feeling mai scattato con ambiente e squadra e una crisi infinita di risultati 

Una fine annunciata, su questo non c’è nessun dubbio. L’avventura di Ivan Juric sulla panchina della Roma era destinata a fallire sin dal principio e non certo solo per colpa dell’allenatore che pure ha provato a non snaturarsi nell’avventura più importante della sua carriera. La gestione caotica dei Friedkin, l’esonero di De Rossi mal digerito dalla squadra e dall’ambiente, una società assente e infine i mancati risultati hanno delineato un disastro vero e proprio. Il ko di Bologna ha solo messo la pietra tombale su qualcosa che era già certo: dopo la sosta Juric non sarebbe più stato l’allenatore della Roma visto che, come comunicato ufficiale sottolinea, la società era già alla ricerca di un nuovo allenatore.

Juric, dalla lite post Fiorentina al disastro Bologna

Ma cosa non ha funzionato? Nonostante quanto visto in campo sembra proprio che Pellegrini e compagni avessero stima dell’allenatore e che fossero veramente dispiaciuti, così come detto anche dopo l’addio di De Rossi, per la conclusione molto anticipata del suo cammino in giallorosso. Eppure se con i tifosi il feeling non è mai scattato i problemi non sono mancati neanche nello spogliatoio soprattutto dopo lo scontro, con tanto di litigi e lanci di bottigliette tra senatori e allenatore. Hummels in primis ma anche Paredes e Zalewski erano senza dubbio il gruppo degli scontenti ma in generale la squadra seguiva poco i dettami del tecnico che pure ha proseguito sulla sua strada, spesso giustificando prestazioni ingiustificabili. 

Di fatto neanche per un secondo della sua avventura Juric ha dato la sensazione di poter iniziare un nuovo percorso, di poter essere l’allenatore della Roma in futuro. Non c’era, di fatto, nessun presupposto per crederlo e infatti è finita nel peggiore dei modi. Il secondo ko consecutivo, dopo quello di Verona, i fischi assordanti dell’Olimpico, la Curva Sud che si svuota e infine il comunicato beffa appena venti minuti dopo al fine del match a sottolineare come di certo i Friedkin non abbiano modi educati di interrompere i rapporti con i propri allenatori.

Roma, come si riparte?

Quindi cosa rimane? Rimane l’amarezza per una stagione gettata alle ortiche, per il terzo allenatore bruciato in meno di un anno, rimane il dubbio su chi possa tirare fuori la Roma da questa situazione e, soprattutto, rimane la certezza di una brutta pagina per la Roma ma anche per Ivan Juric che senza possibilità di replica ha già svuotato il suo armadietto e chiuso l’avventura più importante della sua carriera.

Jessica ReatiniÂ