Roma, un vice da 30 milioni: dietro a Dovbyk tante idee, ma poco budget
Da Brobbey a Lucca fino a Mikautadze, ognuno dei profili sondati dai giallorossi costa il doppio rispetto a quanto stanziato dai Friedkin per gennaio
C’è una triste ironia dietro al mercato di gennaio della Roma, che si potrebbe al momento descrivere come il più classico dei “vorrei ma non posso” a cominciare dalla questione Frattesi fino a quella che porta direttamente al tanto agognato centravanti da affiancare ad Artem Dovbyk.L’ucraino, al terzo gol consecutivo in campionato, pur essendo per ora il miglior esordiente per reti realizzate di questa stagione in Serie A grazie alle sue otto marcature da un lato non convince a pieno e dall’altro ha bisogno necessariamente di rifiatare. La società giallorossa vorrebbe prendere un simil titolare per alternarlo o anche affiancarlo all’ex Girona, ma la risposta pervenuta a Trigoria in questi giorni è sempre stata la stessa per ognuno dei giocatori sondati: 30 milioni, oppure non se ne fa nulla.
Lucca stuzzica
Costi enormemente proibitivi, specialmente se come i media più autorevoli dell’etere romano vociferano il budget stanziato dai Friedkin per il centravanti in questa sezione invernale si attesta attorno all’esatta metà , ovvero 15 milioni. Insufficienti in primis per arrivare a Lorenzo Lucca dell’Udinese, che i friulani vogliono tenere e su cui è piombato nelle ultime ore anche il Milan visto il muro alzato dal Feyenoord per Santiago Giménez. E non può ovviamente bastare l’apprezzamento neanche troppo velato di mister Claudio Ranieri, che ha ammesso caldamente dopo l’ultimo match di campionato che i giallorossi Lucca lo stanno seguendo, conscio però del fatto che al momento sono ben lontani dall’averlo acchiappato.
Un riscontro sempre uguale
Stesso identico riscontro è arrivato finora dall’estero. Da Amsterdam l’Ajax non andrà incontro ai giallorossi per Brobbey come confermato dagli stessi agenti del giocatore al ds Ghisolfi: servono, manco a dirlo, 30 milioni. Gli stessi, guardacaso, che convincerebbero il Lione a lasciar partire Mikautadze, acquistato soltanto la scorsa estate dopo vari sondaggi dei club europei tra cui uno anche abbastanza convinto proprio dei giallorossi. E neppure Il canale dell’Everton appare privilegiato nonostante i proprietari delle due squadre siano di fatto gli stessi: per Beto, che sta peraltro trovando sempre più spazio nelle ultime settimane, la valutazione è pressoché quella. La verità dunque è che servirà uno slancio creativo per arrivare a un nome di spessore, oppure il tutto si rimanderà a giugno affidandosi nuovamente, chissà , a un detto che dalle parti di Trigoria è sempre più cavalcato: fare le nozze coi fichi secchi, persino con Shomurodov sul piede di partenza.
Iacopo Erba