Una Juve mai vista: tre centrocampisti nella linea a 4 di difesa
I bianconeri si leccano le ferite dopo il pesante ko interno con il Benfica nell’ultimo turno del super girone di Champions League: sul banco degli imputati c’è il tecnico Thiago Motta
Una Juventus mai vista, in un’accezione tutt’altro che positiva. Le singolari consuetudini del tecnico Thiago Motta, dall’alternanza dei portieri a quella dei capitani (ben sette diversi in stagione), non stanno pagando e, dopo il Napoli in campionato, che ha sancito un agghiacciante -16 dalla vetta, i bianconeri sono crollati anche – in casa – nell’ultimo turno del super girone di Champions League contro il Benfica dell’ex Di Maria, costato il ventesimo posto in classifica (leggasi accesso ai play-off e non da testa di serie, con il rischio di dover affrontare un derby col Milan e, poi, eventualmente, un altro con l’Inter negli ottavi).
La clamorosa scelta
Tra le tante cose che vengono criticate a Thiago Motta, finito inevitabilmente sul banco degli imputati, con buona parte della tifoseria che sui social ne chiede a gran voce l’esonero prima che la stagione venga ulteriormente compromessa, c’è la particolare scelta di schierare ben tre centrocampisti nella linea a quattro di difesa. Uno è il ‘jolly’ Weston McKennie, che in stagione ha giocato un po’ ovunque: terzino destro, sinistro (come ieri sera), mezz’ala, esterno d’attacco su ambo i lati, trequartista e persino falso nueve. Poi, l’altro americano, Timothy Weah, schierato a destra al posto di Nicolò Savona, dopo aver disputato alcune partite da centravanti puro in sostituzione di Dusan Vlahovic. Infine, Manuel Locatelli, subentrato nel cuore del reparto arretrato accanto a Federico Gatti dopo l’infortunio muscolare accusato da Pierre Kalulu.
La critica di Zazzaroni
I tifosi della Juventus, alla luce di quanto visto ieri sera, accusano anche la società delle affrettate cessioni di Rugani, Huijsen e Danilo, mentre il Direttore del Corriere dello Sport, Ivan Zazzaroni, che da bolognese ha seguito bene la cavalcata dei rossoblù allenati proprio da Thiago Motta la scorsa stagione, critica il tecnico italo-brasiliano anche per la scelta di schierare tre giovanissimi trequartisti contro una difesa esperta come quella del Benfica: “A Thiago, che non può certo sfruttare ricchezze mediorientali, piace comunque sorprendere, complicarsi la vita, destrutturare e poi ricomporre. Soprattutto in campo europeo, però, le invenzioni devono essere supportate dalla qualità e dall’esperienza. Quando ho visto il terzetto iniziale di trequartisti a sostegno di Vlahovic non ho fatto a meno di pensare che il trentasettenne Otamendi avrebbe potuto essere il giovane genitore di Yildiz, 19 anni, Mbangula, 21 e Conceição, 22: un doloroso incidente di percorso. Non a caso con l’ingresso di Koopmeiners e Nico Gonzalez la Juve ha aggiunto sostanza“.
Giordano Grassi