Juve, Vlahovic animale da Champions League: in Europa si esalta
Quella musichetta, quella dannata musichetta è l’obiettivo della stragrande maggioranza di giocatori che calcano un campo da calcio.
Tutti sognano di sentirla riecheggiare nelle orecchie prima del fischio d’inizio, di urlare quel ‘The Champions’ che in qualche modo ti trasforma, tirando fuori dal calciatore quel qualcosa in più che in altre occasioni sembra nascosto o addirittura inesistente. Una situazione che descrive perfettamente la figura di Dusan Vlahovic. L’attaccante della Juve, spesso nel mirino delle critiche in campionato, quando scende in campo europeo diventa un altro.Â
Chiamatela Vlahovic League!
A confermarlo, d’altronde, sono i numeri. Nell’ultima partita giocata contro il Lipsia, in inferiorità numerica, ha firmato una doppietta straordinariamente bella e utile alla Juve per assicurarsi i tre punti. Il tutto dopo aver servito un assist in occasione della partita d’esordio contro il PSV Eindhoven per Nico Gonzalez. Due gol e un assist, dunque, in queste prime uscite. Numeri che si raddoppiano se guardiamo nel complesso il suo rendimento in Champions League. Nelle 9 presenze dal 2021 a oggi, ha preso parte a 6 gol, realizzando quattro reti e due assist, meglio di ogni altro straniero in bianconero dopo Cristiano Ronaldo, che nelle sue prime apparizioni prese parte a 8 marcature. In un altro dato, però Vlahovic si avvicina notevolmente a CR7 con il rischio di eguagliarlo questa sera, quando scenderà in campo alle 21.00 contro lo Stoccarda: l’attaccante serbo ha contribuito ai gol della Juve per tre partite consecutive. Riuscendoci anche questa sera raggiungerebbe il campione portoghese a quota quattro.Â
Quante occasioni per Vlahovic! Ma solo in Champions…
Attenzione anche ai tentativi, però. Vlahovic non solo in Champions League segna e realizza assist, ma aumenta anche il suo tasso di pericolosità . Insieme a Harry Kane, infatti, nella massima competizione europea ha calciato verso la porta per dieci volte. Basti pensare, che in Serie A per arrivare in doppia cifra (11 a dire il vero) gli sono servite ben 8 partite.
Niccolò Di Leo